Gisella Giovenco per la sua innovativa “pittura” usa piccoli lembi di tessuti, soprattutto sete, e con questi costriusce veri e propri mosaici definiti da Vittorio Sgarbi “tarsie di seta”.
I tasselli di tessuto ottengono effetti cromatici spesso superiori a quanto realizzabile con i colori ad olio.